Blog World

Cittadini nel mondo, le esperienze di chi si trova all'estero per studio, lavoro e svago.

La biblioteca che sorge dal mare

La biblioteca che sorge dal mare

<<Gli italiani pensano che questa biblioteca sia stata costruita sui resti di quella antica. Non è così, la nostra biblioteca è moderna e richiama in bellezza quella antica>> E’ Christina che mi avverte di ciò e che mi chiarisce la storia di questo luogo magnifico, che per molti europei è rimasto mitico. Sì, è vero, pensavo anch’io di trovare dei reperti archeologici, ma mi ritrovo davanti ad una struttura modernissima, su Shari 26 Yulyo, che accoglie i visitatori in un tripudio di fontane e specchi d’acqua, così da dare l’effetto ottico che il mare arrivi fin lì. Del resto anche la biblioteca antica era la più moderna del suo tempo: era l’unica dove si ricopiavano i testi provenienti dalla Grecia per evitare che gli originali si potessero perdere. La biblioteca fu distrutta da un incendio e solo per un caso alcuni dei più preziosi scritti riuscirono a salvarsi dal disastro. Questa contemporanea, si trova a pochi passi da alcune facoltà dell’Università di Alessandria. Durante gli scavi per la costruzione, è stato trovato un mosaico che rimanda al periodo greco romano e che non è altro che la punta dell’iceberg di una zona molto grande della città che comprende l’anfiteatro, il museo e le terme. L’intento della nuova biblioteca è di richiamare al grandezza della più famosa.

b2ap3_thumbnail_interno-articolo-post-9-2.jpgL’edificio assomiglia al sole che sorge dal mare. E’ inclinato e la sua struttura è di vetro, quindi si illumina con la luce del sole per tutta la giornata: non è un caso che intorno ci sia il gioco degli specchi d’acqua con le palme che fanno da ombra!  A proteggerlo c’è un muro dove sono raffigurati tutti gli alfabeti del mondo. L’interno è davvero una sorpresa: oltre alla mostra fissa sulla storia della scrittura e della stampa, le postazioni per leggere i libri (che possono essere solo consultati e non prestati) e quelle per navigare su internet sono perfettamente illuminate. Ogni piano è dedicato ad una branca del sapere. Vicino alla biblioteca è stata costruita una piramide che ospita il museo delle scienze e che sorregge (è rovesciata!) il Planetario, a forma di sfera lunare. Christina, felice di mostrarmi uno degli edifici che ama di più e che rappresenta un’apertura culturale che solo una città come Alessandria può avere, mi consiglia di ritornarvi per la mia tesi: ci sono molti testi sulla politica mediorientale contemporanea e sono tutti in inglese. La fine della visita coincide con il tramonto. Come il giorno fa posto alla notte, così si spengono le “luci” nella biblioteca e si accendono quelle del Planetario.

b2ap3_thumbnail_interno-articolo-post-9-1.jpg

Continua a leggere
  2822 Hits
  0 Commenti
2822 Hits
0 Commenti

A spasso con Christina

A spasso con Christina

Questi ricordi risalgono al 2010, quando Mubarak era ancora al potere, I Fratelli Musulmani rappresentavano il vero stato sociale per i credenti nell’Islam e le proteste per le elezioni del rinnovo del Parlamento crescevano di giorno in giorno. Christina, la ragazza che ho nominato nel secondo post http://www.contoworld.it/easyblog/trackback?post_id=57, è stato un prezioso aiuto, meglio di una guida turistica, nel capire la città e le sue contraddizioni.  La incontro pochi giorni dopo l’inizio del mio tirocinio. E’ alessandrina, ama la cultura italiana e grazie a lei scopro anche la multiculturalità religiosa della "perla del Mediterraneo". Le nostre conversazioni si basano su un incrocio tra inglese, francese e italiano e andiamo dappertutto, anche dove non ci farebbero entrare, come in una moschea. Christina è copta, e questo, alcune volte, le crea dei problemi. Ci siamo dovute fingere straniere (io no, lei si!) per accedere ad una moschea e non ci hanno fatto entrare, siamo andate in un negozio di abbigliamento di una famosa catena spagnola e lei non ha comprato nulla. Anche se non professa la religione musulmana, si sente osservata se indossa una gonna, o meglio, per evitare noie, deve indossare anche un paio di pantaloni.  Lo scopo di Christina è di mostrarmi che esiste una vera e propria multiculturalità religiosa.

b2ap3_thumbnail_Foto-articolo_A-spasso-con-Christina.jpgLa nostra prima tappa è una famosa pasticceria di Saad Zaghloul street (posto dove tornerò spesso), perché una buona compagnia si consolida anche con una fetta di torta e un caffè. Mi porta subito in direzione Santo Stefano e non mi fa perdere l’esperienza sul mini bus. Al costo di 2 lire egiziane, insieme ad altre 9 persone ad una velocità che farebbe impallidire una Ferrari, il conducente, con il suo carico di casalinghe, anziani e  straniere, sfreccia sul lungomare verso la parte orientale della città, per fermarci vicino al centro commerciale più caro di Alessandria. La fermata non esiste, deve indicarla il passeggero, come deve contrattare anche il prezzo della corsa. I posti migliori sono quelli delle prime file, se arrivi tardi vai in fondo, ed è un’esperienza tragicomica scendere da quella parte del bus. Non essendoci un vero e proprio spazio, la gente deve spostarsi insieme alle buste della spesa, agli orli delle galabeya e deve anche darti una mano: lo scalino è molto alto rispetto alla strada e l’autista non aspetta molto per ripartire. Christina mi farà conoscere la vera Alessandria, e se non la nominerò spesso, tenetela presente perché è anche grazie a lei che sono venuta in contatto con le varie anime della città egiziana.

Continua a leggere
  2959 Hits
  0 Commenti
2959 Hits
0 Commenti

Piazza Zaghloul

È il mio secondo giorno in città e devo organizzarmi. Ho preso già accordi con Christina, alessandrina che ho conosciuto su Facebook e che nei giorni successivi avrei finalmente incontrato. Si è proposta come guida perché le piacerebbe conversare in italiano. La vedrò nei giorni seguenti, nel frattempo decido di fare la spesa e di conoscere il quartiere dove abito. Fermo un taxi all’uscita del condominio e parto verso un supermercato molto noto quanto ben fornito. Non ci sono bus collettivi che portano fin alla periferia della città (dove si trova il negozio) quindi scelgo il taxi. In Egitto è abitudine, apprezzata dagli stessi egiziani, contrattare il prezzo di qualsiasi cosa, anche della corsa sui mezzi di trasporto. Per quella distanza si oscilla tra le 15 e le 8 lire, ma se non sei egiziano il prezzo può salire. Mi accordo per 10 lire e il tassista mi conduce al supermercato. Tornata a casa, con la soddisfazione di avere il frigorifero pieno, esco per il centro, portandomi dietro la guida che ho comprato in Italia prima della partenza. Arrivo in piazza Saad Zaghloul attraversando i vicoli del mio quartiere per capire come è fatto. Ci sono bar, caffetterie, macellerie, hotel, negozi di artigiani greci e negozi di abbigliamento di manifattura cinese per donne musulmane. La strada è piena di sabbia e i gatti sono ovunque (soprattutto vicino alla macelleria). Cerco di memorizzare il percorso per arrivare, nei giorni che seguiranno, puntuale al Consolato. Midan Saad Zaghloul è dedicata ad uno dei più importanti esponenti del partito nazionalista egiziano (WAFD), che, in seguito alla nascita del protettorato britannico del 1919, fu mandato in esilio come oppositore. La statua, infatti, volta le spalle alla città e guarda verso la corniche (il lungomare) Shari 26 Yulyo.

Qualche tempo dopo, parlando con un impiegato del Consolato e speculando sul perché la statua si trovasse in quella posizione, mi sono convinta che l’uomo politico si sia sentito tradito dal proprio paese, dal fatto che la famiglia reale, al quale era molto legato, abbia accettato il protettorato britannico senza ribellarsi.

Piazza Zaghloul è famosa anche per il tram: la linea tranviaria di Ramlah era già in funzione nel 1843 ed era un vero e proprio vanto di questa città multietnica e cosmopolita che conserva ancora i passaggi di molte comunità europee, nonchè dell’influenza inglese e francese. Uno dei boulevard più importanti, che parte proprio dalla piazza, è intitolato a Safiya Zaghloul, moglie di Saad nonché attivista del partito Wafd, che continuò la lotta politica anche dopo l’esilio del marito. Safyia e Saad sono due simboli di una città, che nata dal volere di Alessandro Magno, ha la particolarità di essere europea, nord africana e mediorientale, ha accolto molte comunità e oggi tenta di ritornare ai fasti dei primi anni del Novecento.

Continua a leggere
  2373 Hits
  0 Commenti
2373 Hits
0 Commenti

Contoworld.it usa i cookies per il login, la navigazione e altre funzioni di tracciamento. Accetta per consentire i cookies