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Cittadini nel mondo, le esperienze di chi si trova all'estero per studio, lavoro e svago.

Premio Cittadinanza Responsabile

Premio Cittadinanza Responsabile

Questa sera il Sindaco della mia città e un noto ex pm milanese mi hanno consegnato insieme ai mie compagni di Occhio ai Media il "Premio Cittadinanza Responsabile".

Per noi è stato uno dei premi migliori perchè significa che Ferrara è fiera di noi e del nostro lavoro! 

La sala era piena e tutti erano molto attenti alla nostra presentazione.

Il pm ad un punto della serata ha detto: "i sudditi sono coloro che si lamentano senza fare nulla, i cittadini lavorano per far andar meglio le cose", e l'applauso è stato lunghissimo.

Sapere di essere importanti per i cittadini della propria città è molto soddisfacente e quando si sa di essere appoggiati dal Sindaco lo si è ancora di più, con il risultato di prestazioni migliori e tanta voglia di lavorare e rendere la propria città migliore.

Ancora più gratificante è stato vedere i miei genitori, tra le prime file, applaudire fieri di me, e pronti ad appoggiarmi in ogni cosa che faccio.

La serata è finita tardi, e appena arrivata a casa mi sono infilata sotto le coperte, stanca ma tanto tanto orgogliosa del lavoro a cui partecipo e dell'appoggio dei miei cari.

Buona notte a tutti e sogni d'oro..

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Tra odori e tradizioni

Tra odori e tradizioni

Sono uscita con un’amica per fare un giro in centro per poi incontrare degli amici in Piazza Ariostea.

Adoro quel posto perché è pieno di gente di tutte le età, ed è impossibile non incontrare un qualche amico per caso.

La piazzetta è grande ed è circondata d’erba quindi spesso i ragazzi si portano un telo e rimangono lì per ore a suonare qualche strumento, a prendere il sole, a fare un po’ di stretching e tanto altro.

Prima di sbucare dalla via che portava verso questa piazza, io e la mia amica Isabella abbiamo visto un viavai di gente. Molta più del solito!!

Ci siamo affrettate e abbiamo visto tantissime bancarelle con tantissime persone attorno così in quel momento ci siamo ricordate che in questo periodo ci sono le bancarelle di Internazionale.

In questo evento la piazza si riempie di piatti da tutto il mondo. È anche possibile comprare oggetti tipici di diversi paesi, come tappeti, braccialetti, vasi ecc..

Ovviamente non potevano mancare le caramelle gommose verso cui ci siamo fiondate come avessimo trovato dell’oro.

Ormai era tardi e ci stavamo avviandoci verso le nostre biciclette parcheggiate nel centro storico non molto lontano, ma degli odori ci avevano travolte troppo e non potevamo andare via senza prima sapere da dove provenissero, e seguendoli siamo arrivate ad una bancarella piena di spezie di tutti i tipi, di tutti i gusti e di tutti gli odori!! Erano tipiche della cucina araba, indiana, sud Italia, cinese, russa...

 

Ecco qui tutti i sacchettini che hanno travolto non solo noi, ma tutta la piazza che è accorsa per saperne i prezzi e gli usi.

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Preparandoci per.. "Internazionale 2014"

Preparandoci per.. "Internazionale 2014"

Faccio parte di una redazione di giovani ragazzi tra i 16 e i 24 anni. Intervistiamo giornalisti che lavorano un po’ in tutto il mondo, per tutte le testate internazionali.

Oggi pomeriggio sono stata al Workshop per preparare le domande da fare ai nostri ospiti al festival di Internazionale a Ferrara.

In questi incontri studiamo la vita di ciascun personaggio, ed il perché ha preso la decisione di fare un lavoro che richiede di spostarsi tra una città e l’altra, da un paese all'altro, da un continente all'altro. Le informazioni e le risposte che troviamo ci lasciano a bocca aperta e ci fanno ogni volta sognare a occhi aperti!!!

La mia piccola città per tre giorni diventa meta di tantissime persone che vengono da tutta Italia pur di assistere ai loro scrittori, registi, attori e cantanti preferiti.

Alcuni intervistati sono italiani che lavorano, o hanno lavorato, all'estero, quindi basta studiare un po’ le loro biografie e preparare le domande opportune, ma la parte migliore viene quando il nostro ospite è di un'altra nazione e magari non parla nemmeno bene l’italiano. Ci troviamo così ogni volta a doverci incoraggiare l’un l’altro per fare un’intervista in lingua straniera.

Inizialmente per la timidezza nessuno si offre, ma piano piano i volontari saltano fuori eccome!!

Quest’anno lo staff non ci fornirà il solito lascia-passare con il nostro nome e la scritta STAMPA (per tutti coloro che fanno parte della stampa e dell'ambito giornalistico), ma GUEST, che in inglese significa OSPITI

In questo periodo Ferrara diventa bellissima e molto vivace. Non solo si sentono accenti di persone da altri paesi ma addirittura da altre zone d’Italia, venute in questa calma città dell’Emilia-Romagna per vivere tre giorni in un “mondo internazionale” come dice il nome stesso del festival.

Non posso ancora scrivervi il contenuto dei nostri Workshop ma una volta pronto il tutto, vi racconterò ogni cosa...

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Prime presentazioni

Prime presentazioni

Finalmente è arrivato il primo giorno di lezione!!!

Davanti all’aula c’erano tantissimi ragazzi che come me, al solo pensiero di entrare in quella stanza, avevano sì timore, ma anche tanta curiosità di scoprire questo nuovo ambiente.

Mentre sceglievo dove sedermi avevo intravisto Layla e Adam, gli egiziani che avevo conosciuto il giorno dell’iscrizione. Avevano delle facce un po’ perplesse, probabilmente dovute al fatto che ancora non capivano bene l’italiano. L’aula intanto si stava riempiendo quindi, per riuscire a prendere posto tra le prime file, non ero riuscita a salutarli.

Dopo pochi minuti il professore aveva iniziato a presentarsi. Si era laureato proprio nella mia facoltà, nel mio stesso corso e nella mia stessa aula. Avevo subito pensato: ”Spero di fare la sua stessa carriera. Magari questo è un segno”.

Dopo la laurea si era trasferito in Olanda per lavorare in una grossa azienda in cui aveva fatto uno stage di 10 mesi al terzo anno. Le abilità del professore erano molto piaciute agli olandesi, ma ci aveva detto che la facilità nel trovare lavoro era dovuta soprattutto al suo modo di relazionare con le persone e al suo inglese perfetto.

Una ragazza dopo aver alzato la mano gli ha chiesto: “E quindi come mai è tornato in Italia?” e il professore in tono scherzoso: “Mi mancava troppo la pizza!!”.

Tutta l’aula si è messa a ridere, persino Adam e Layla!! 

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Primo giorno all'università

Sono Amira e oggi mi sono iscritta al primo anno di università.

Ferrara è una città piccola, ma con tante persone di diverse provenienze che la rendono vivace e dinamica.

Questa mattina stavo per perdermi tra i corridoi, un po' perché ancora non conosco la facoltà e un po' perché mi perdevo a seguire le voci in lingue straniere, che mi affascinavano tantissimo: ero curiosa di sapere chi erano e che lingua parlavano, ma non avevo idea di come comunicare con loro.

Pensandoci un po' mi era venuto in mente che c'è una lingua che lega tutto il mondo, facile l'inglese!!!

Allora mi sono avvicinata un po' intimidita ad un gruppetto di ragazze tutte bionde e con gli occhi azzurri e sorridendo ho detto loro: Hello! Loro mi hanno accolto con un sorriso e da lì abbiamo parlato per circa un ora. Ho scoperto che erano Tedesche, in Italia da qualche settimana per l’ERASMUS per passare un periodo di studi a Ferrara. Avevano avuto un po' di difficoltà inizialmente, ma la città è bellissima e la gente molto ospitale. Ci siamo scambiate i numeri di telefono e i social network.

All'improvviso mi sono ricordata il motivo per cui ero in facoltà: l'iscrizione!! Allora ho dovuto salutarle e precipitarmi verso la lunga fila della segreteria. Continuavo a guardarmi intorno e vedere vari tratti somatici, colori, lingue.. Tutto bellissimo per me e li volevo conoscere tutti!!

La mia attenzione però si era particolarmente fermata su 8/9 ragazzi, che mi sembrava parlassero arabo.

Mi sono avvicinata cercando di non farmi notare. Quando sono arrivata una bellissima ragazza con dei capelli lunghissimi e neri stava raccontando una barzelletta. Alla fine del racconto tutto il gruppo è scoppiato a ridere e pure io non sono riuscita a trattenermi. Mi avevano sentita e si girarono tutti contemporaneamente.

In quel momento ero molto imbarazzata, ma uno di loro mi aveva fatto cenno con la testa di avvicinarmi. Mi sono presentata in arabo, non sapendo se capissero bene l’italiano. Dovevo ancora finire la frase che un ragazzo mi ha detto: ma tu sei tunisina vero??!! Sono scoppiata a ridere per il modo in cui mi aveva fermato, dicendogli di si. Se ne era accorto dal mio accento perché lo era pure lui, ma solo di origini, essendo nato e vissuto in Francia.

Abbiamo fatto un giro di presentazioni: c’erano tunisini, marocchini, egiziani, palestinesi... Ma tutti arabi, quindi, nonostante i vari accenti ci capivamo tutti. Ero contentissima di averli conosciuti!! Mi avevano detto che anche loro erano qui per studiare e che prendere la decisione di partire per un altro continente, con un’altra lingua e altre tradizioni non era facile, ma loro amano viaggiare per conoscere nuove usanze e costumi. La parte importante, mi avevano detto, che l’avevano fatta i loro genitori incoraggiandoli a migrare per sapere, conoscere ed imparare cose nuove.

Ovviamente ci siamo scambiati i contatti, invitandomi poi a prendere un caffè con loro, dopo l’iscrizione. Già ero molto entusiasta di iniziare la vita da universitaria, ma lo sono stata ancora di più dopo aver conosciuto delle persone fantastiche di diversi paesi con tante storie e esperienze da raccontarmi.

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