E poi, improvvisamente, si parte per la Cina. Tutto un altro mondo!
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Le ugole d'oro

Le ugole d'oro

Tra le altre attività molto comuni in Cina e spesso praticate addirittura nei parchi e nei luoghi pubblici, c'è anche il canto.

Il canto è un’arte liberatoria che è diffusa un po’ ovunque e tra tutte le età: i giovani si rintanano nei karaoke, i cosiddetti KTV, il sabato sera, e qui a turno sfogano tutte le loro energie con un microfono in mano; chi giovane non lo è più, invece, è più probabile si raduni nei parchi pubblici dove in parte si organizzano, allo stesso modo, dei karaoke portatili. Oppure, molto più seriamente, ci sono gruppi che cantano l’opera tradizionale o le canzoni folkloristiche, per la grande felicità del pubblico che accorre e li circonda. 

Non si tratta solamente di un passatempo disimpegnato: nel canto i Cinesi mettono tutto loro stessi, sebbene non riesca perfettamente a tutti. Tuttavia c’è un grande rispetto dell’errore e del coraggio di esporsi e chiunque ha il diritto di fare la propria esibizione. All’interno dei gruppi un po’ più organizzati c’è sempre un musicista e spesso anche un direttore; ci sarebbe da capire se questi vengono eletti per acclamazione popolare o per necessità.

C’è un cantante professionista quando si festeggia o si celebra qualche ricorrenza; quando si inaugura un locale; quando ci si sposa, ovviamente, ed è probabile che anche gli sposi debbano cantare. Per essere più chiari, in queste occasioni importanti, si prepara un palcoscenico e l’amplificazione a modo, per permettere a chi si esibisce di raggiungere anche i più restii nella platea.

Sono capitata in una bellissima giornata invernale al Tempio del Cielo, un luogo meraviglioso di Pechino, dove il passato dell’architettura e il presente del brulicante parco, convivono serenamente. Il giardino infatti è popolato in grande libertà, da chiunque cerchi uno spazio dove esprimersi o trascorrere il tempo libero: ci sono giochi di carte, passatempi, attività simil-sportive, e tanto spazio è lasciato, appunto, al canto e al ballo. C’è l’imbarazzo della scelta quando si tratta di fermarsi a guardare: ma, quel giorno, questo gruppo di ugole d'oro, mi ha catturato per l’evidente passione con la quale le loro voci erano capaci di sovrastare tutti gli altri che, seppure muniti di amplificazione, a poca distanza tentavano a loro volta di raccogliere pubblico. Questo coro maschile invece, senza alcuna amplificazione e con un solo organetto, si sentiva sin dall’ingresso del parco e la serenità con cui questi facevano vibrare le loro corde vocali e gioivano del risultato prodotto, era letteralmente contagiosa. Guardare per credere!

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Lunedì, 29 Aprile 2024
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