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Cittadini nel mondo, le esperienze di chi si trova all'estero per studio, lavoro e svago.

Preparandoci per.. "Internazionale 2014"

Preparandoci per.. "Internazionale 2014"

Faccio parte di una redazione di giovani ragazzi tra i 16 e i 24 anni. Intervistiamo giornalisti che lavorano un po’ in tutto il mondo, per tutte le testate internazionali.

Oggi pomeriggio sono stata al Workshop per preparare le domande da fare ai nostri ospiti al festival di Internazionale a Ferrara.

In questi incontri studiamo la vita di ciascun personaggio, ed il perché ha preso la decisione di fare un lavoro che richiede di spostarsi tra una città e l’altra, da un paese all'altro, da un continente all'altro. Le informazioni e le risposte che troviamo ci lasciano a bocca aperta e ci fanno ogni volta sognare a occhi aperti!!!

La mia piccola città per tre giorni diventa meta di tantissime persone che vengono da tutta Italia pur di assistere ai loro scrittori, registi, attori e cantanti preferiti.

Alcuni intervistati sono italiani che lavorano, o hanno lavorato, all'estero, quindi basta studiare un po’ le loro biografie e preparare le domande opportune, ma la parte migliore viene quando il nostro ospite è di un'altra nazione e magari non parla nemmeno bene l’italiano. Ci troviamo così ogni volta a doverci incoraggiare l’un l’altro per fare un’intervista in lingua straniera.

Inizialmente per la timidezza nessuno si offre, ma piano piano i volontari saltano fuori eccome!!

Quest’anno lo staff non ci fornirà il solito lascia-passare con il nostro nome e la scritta STAMPA (per tutti coloro che fanno parte della stampa e dell'ambito giornalistico), ma GUEST, che in inglese significa OSPITI

In questo periodo Ferrara diventa bellissima e molto vivace. Non solo si sentono accenti di persone da altri paesi ma addirittura da altre zone d’Italia, venute in questa calma città dell’Emilia-Romagna per vivere tre giorni in un “mondo internazionale” come dice il nome stesso del festival.

Non posso ancora scrivervi il contenuto dei nostri Workshop ma una volta pronto il tutto, vi racconterò ogni cosa...

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Primo giorno all'università

Sono Amira e oggi mi sono iscritta al primo anno di università.

Ferrara è una città piccola, ma con tante persone di diverse provenienze che la rendono vivace e dinamica.

Questa mattina stavo per perdermi tra i corridoi, un po' perché ancora non conosco la facoltà e un po' perché mi perdevo a seguire le voci in lingue straniere, che mi affascinavano tantissimo: ero curiosa di sapere chi erano e che lingua parlavano, ma non avevo idea di come comunicare con loro.

Pensandoci un po' mi era venuto in mente che c'è una lingua che lega tutto il mondo, facile l'inglese!!!

Allora mi sono avvicinata un po' intimidita ad un gruppetto di ragazze tutte bionde e con gli occhi azzurri e sorridendo ho detto loro: Hello! Loro mi hanno accolto con un sorriso e da lì abbiamo parlato per circa un ora. Ho scoperto che erano Tedesche, in Italia da qualche settimana per l’ERASMUS per passare un periodo di studi a Ferrara. Avevano avuto un po' di difficoltà inizialmente, ma la città è bellissima e la gente molto ospitale. Ci siamo scambiate i numeri di telefono e i social network.

All'improvviso mi sono ricordata il motivo per cui ero in facoltà: l'iscrizione!! Allora ho dovuto salutarle e precipitarmi verso la lunga fila della segreteria. Continuavo a guardarmi intorno e vedere vari tratti somatici, colori, lingue.. Tutto bellissimo per me e li volevo conoscere tutti!!

La mia attenzione però si era particolarmente fermata su 8/9 ragazzi, che mi sembrava parlassero arabo.

Mi sono avvicinata cercando di non farmi notare. Quando sono arrivata una bellissima ragazza con dei capelli lunghissimi e neri stava raccontando una barzelletta. Alla fine del racconto tutto il gruppo è scoppiato a ridere e pure io non sono riuscita a trattenermi. Mi avevano sentita e si girarono tutti contemporaneamente.

In quel momento ero molto imbarazzata, ma uno di loro mi aveva fatto cenno con la testa di avvicinarmi. Mi sono presentata in arabo, non sapendo se capissero bene l’italiano. Dovevo ancora finire la frase che un ragazzo mi ha detto: ma tu sei tunisina vero??!! Sono scoppiata a ridere per il modo in cui mi aveva fermato, dicendogli di si. Se ne era accorto dal mio accento perché lo era pure lui, ma solo di origini, essendo nato e vissuto in Francia.

Abbiamo fatto un giro di presentazioni: c’erano tunisini, marocchini, egiziani, palestinesi... Ma tutti arabi, quindi, nonostante i vari accenti ci capivamo tutti. Ero contentissima di averli conosciuti!! Mi avevano detto che anche loro erano qui per studiare e che prendere la decisione di partire per un altro continente, con un’altra lingua e altre tradizioni non era facile, ma loro amano viaggiare per conoscere nuove usanze e costumi. La parte importante, mi avevano detto, che l’avevano fatta i loro genitori incoraggiandoli a migrare per sapere, conoscere ed imparare cose nuove.

Ovviamente ci siamo scambiati i contatti, invitandomi poi a prendere un caffè con loro, dopo l’iscrizione. Già ero molto entusiasta di iniziare la vita da universitaria, ma lo sono stata ancora di più dopo aver conosciuto delle persone fantastiche di diversi paesi con tante storie e esperienze da raccontarmi.

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